Golden Pike 2016 "Ad Alberto Bortot va il titolo di Campione"
Il 20 novembre, come da programma, ha preso il via la sesta edizione del Golden Pike; la prima selezione ha visto ben 85 partecipanti iscritti, numero limite fissato dall’organizzazione per motivi logistici, impegnati in quattro ore di pesca per insidiare e tentare di stanare i lucci dell’impianto di pesca sportiva Tre Laghi di Oscasale.
Sebbene la giornata promettesse davvero bene per le caratteristiche climatiche (temperatura attorno ai 10 gradi e una visibilità contenuta per il cielo coperto), in realtà le condizioni di pesca si sono dimostrate impegnative con i lucci scarsamente propensi a predare e finestre di attività estremamente ridotte. La maggioranza dei lanciatori ha iniziato a pescare con piccoli artificiali, nello specifico cucchiaini rotanti e testine piombate montate con esche di gomma, destinati in particolare ai pesci di fresca immissione rilasciati qualche giorno prima nelle acque dei due laghi che hanno rappresentato il campo gara. Pochissime le catture registrate nella prima ora di competizione, agganciate vicino al sotto sponda, con qualche bel bass che ha animato i momenti di stasi. Considerando la difficoltà nell’attivare la reazione dei lucci, i pike anglers hanno iniziato a muoversi cambiando frequentemente posto e provando fin da subito varie tipologie di esche artificiali nel tentativo di trovare quella giusta; nel corso della mattinata le così dette finestre di attività sono state estremamente sporadiche, ma sufficienti per contare a fine gara oltre quaranta catture regolarmente pesate. Purtroppo vanno segnalati anche molti pesci persi o ferrate andate a vuoto, conseguenza che gli attacchi portati dai lucci risultavano spesso poco convinti. Peccato per la cattura più grossa della mattinata, non presa in considerazione ai fini della classifica poiché allamata esternamente, un bel esemplare stimato tra 4 e 5 chili agganciato da Gallo Livio che almeno ha avuto la soddisfazione di una foto ricordo. Invece i tre pesci di Christian Buratto, che alla sommatoria del peso conclusivo si è aggiudicato il migliore piazzamento in questa prima selezione del Golden Pike, in classifica lo hanno posizionato davanti a tutti gli altri seppur con un minimo distacco. La sua “ricetta” vincente è stata la pesca concentrata sul sotto riva con cucchiaini rotanti del numero due e un continuo cambio di spot.
Soddisfacente risultato anche per Gabriele Polastri ed Emanuele Fusto che si sono classificati rispettivamente secondo e terzo; il luccio di maggiore taglia, registrato in classifica, è stato invece allamato da Marco Corsico come sua unica cattura di questa selettiva. Al termine della gara si è proceduto a redarre la classifica conclusiva che ha visto premiare i primi 20 classificati, leggendo i nominativi dei partecipanti (30) che sono entrati di diritto nella rosa dei finalisti. Particolarmente interessante l’angolo espositivo creato da uno degli sponsor dell’evento, l’azienda MD Distribution, in cui partecipanti e pubblico presente hanno potuto prendere visione di interessanti prodotti per la pesca a spinning e casting. Un ringraziamento conclusivo è stato rivolto all’associazione Predator Fishing Club di Bergamo per la collaborazione operativa, e ad RF Spinning (di Riccardo Felli) per il supporto alla parte fotografica grazie agli operatori Barbara e Danilo.
L’appuntamento è ora con la seconda prova di selezione, in programma per domenica 4 dicembre presso il lago pesca sportiva Campalto di Verona, in cui i concorrenti gareggeranno per entrare a far parte della seconda rosa di finalisti.
La seconda selezione conquistata da Nicola Barillani
Temperatura esterna di circa sette/otto gradi, cielo leggermente coperto e oltre trenta partecipanti “agguerriti” al punto giusto…è iniziata così la seconda selezione del Golden Pike che ha visto il lago di pesca sportiva Campalto, nei pressi di San Martino Buon Albergo in provincia di Verona, campo gara per questo appuntamento. In ballo l’accesso alla finale del circuito che si disputerà alla distanza di quindici giorni per assegnare il titolo di campione. Nonostante la semina di lucci eseguita qualche giorno prima della competizione, questa è stata una giornata durissima sotto il profilo dei pesci agganciati; dopo appena dieci minuti dal segnale di inizio, una prima cattura, purtroppo slamatasi a pochi centimetri da riva, faceva ben sperare i partecipanti partiti quasi tutti utilizzando esche di reazione. Da questo momento, per oltre un’ora, è stata calma piatta, a parte un paio di inseguimenti portati da pesci poco aggressivi, e per i pike anglers è iniziata la frenetica ricerca dell’esca che potesse rappresentare la svolta cambiando ripetutamente insidia e modalità di recupero.
Anche i veterani del pike fishing, e tra i partecipanti ve ne erano molti, hanno riscontrato una certa difficoltà constatando l’inattività predatoria dei lucci e la scarsissima propensione ad attaccare. Le tecniche di ricerca dapprima rivolte a sondare rapidamente ampli spazi d’acqua, si sono poi riadattate con recuperi molto lenti, portati a compimento sul fondale con artificiali in gomma tipo shad nel tentativo di stanare qualche esocide tra gli abbondanti erbai del bacino lacustre. Verso metà competizione Alessandro Campagna ha agganciato un bel luccio, di poco meno di tre chili e mezzo, col mitico cucchiaino Martin 28 gestendo abilmente la cattura e portandola senza grosse difficoltà nello specchio del guadino. Da li a poco più di mezz’ora di distanza, è stata la volta del bravissimo Nicola Barillani che utilizzando un jerk modello Salmo Slider, colore fire tiger, ha incannato un bell’esemplare che si è difeso con tutte le sue forze prima di essere portato a riva. La bilancia elettronica in dotazione al giudice di gara, si fermerà a tre chili e 580 grammi di peso rappresentando di fatto il pesce di maggior taglia catturato e assegnando a Barillani il primo piazzamento per questa seconda selettiva del Golden Pike.
Emozionato, Nicola, racconterà che mentre stava recuperando l’artificiale con la classica jerkata, ha interamente visto la scena dell’inseguimento dell’esca da parte del luccio che arrivando a bocca spalancata ha aggredito con voracità l’artificiale. La gara è volta al termine registrando un paio di catture di bass, per altro di bella taglia tra cui quello agganciato da Giorgio Gallina, che non avevano validità significativa per la classifica. Si è dunque proceduto con le premiazioni che hanno visto estrarre a sorte, tra tutti gli altri partecipanti, i premi a disposizione per i rispettivi piazzamenti.
Una finale da "uomini duri"
La temperatura nettamente sotto lo zero termico e una gelida nebbia hanno accompagnato il 18 dicembre i sessanta finalisti del Golden Pike, più il campione della scorsa edizione, per tutta la durata della gara che fin dai primi lanci si dimostrava essere impegnativa sotto ogni profilo. Molti concorrenti, ma anche i semplici visitatori in loco, hanno definito questa finale una competizione per “uomini duri”, e a ragione è stato proprio così! Oltre a resistere per più di quattro ore a condizioni climatiche per nulla ottimali, i partecipanti si sono trovati alle prese con pesci molto difficili, poco attivi che hanno tecnicamente impegnato i lanciatori chiamati a dare fondo a tutta la loro esperienza per insidiare i lucci. E nonostante la semina di esocidi immessi qualche giorno prima con lo scopo di aumentare la resa in pesca, le difficoltà sono state evidenti ma non hanno fatto demordere i pike anglers che fino all’ultimo minuto di gara hanno lanciato e animato le proprie esche artificiali. Il trend delle catture, per tutta la durata della competizione, è stato altalenante con momenti in cui si registravano brevi ma significative finestre di attività anche con segnalazioni multiple alternate a situazioni di stasi e calma piatta. Com’era prevedibile quasi tutti i finalisti hanno iniziato a pescare con piccole esche di reazione, soprattutto cucchiaini rotanti, rivolti agli esocidi di taglia medio piccola con la speranza che presentassero una viva voracità anche rispetto alla semina dei pesci di nuova immissione di qualche giorno prima. Le prime due ore hanno fatto registrare catture di predatori esclusivamente di medio piccola taglia, dai cinquecento grammi a chilo e mezzo, e svariati inseguimenti notati soprattutto nel bacino più piccolo caratterizzato da una buona trasparenza dell’acqua. Infatti anche l’opportunità di esercitare l’azione di pesca su due laghi contigui, ha favorito il contenimento della pressione di pesca mettendo i finalisti nelle condizioni di adottare strategie differenti in base alla tipologia di habitat. Sistema, questo, che è valso il podio ai tre vincitori con la cattura dei pesci più belli; il primo ad andare a segno su un bel esemplare di sei chili e duecento grammi è stato Andrea Barillani che con uno spinnerbait di colore chiaro ha agganciato e combattuto la sua preda. Dopo un iniziale tira e molla, in quanto non voleva proprio saperne di darsi per vinto, e vari tentativi di infilarsi in qualche ostacolo, il luccio è stato portato all’interno del guadino e issato a riva per la certificazione del peso. Quando mancava un’ora al termine della competizione, è stata la volta di Alberto Bortot che si è trovato alle prese con un bestione che sicuramente ricorderà per un bel pezzo! Ma nel frattempo anche Giuseppe Capezzuto grida “pesce in canna”, e si assiste ad una fenomenale doppietta anche se ai due lati opposti delle sponde più lunghe; Capezzuto fa a tempo a salpare il suo pesce che alla bilancia portatile del giudice di gara farà registrare un peso di 4,5 kg spaccati regalandogli un meritato terzo posto. Ma Bortot è ancora alle prese col suo pesce, con tanta pazienza e capacità di gestione riesce a portarlo con la testa fuori dall’acqua, ormai l’esocide è stremato e si fa trascinare senza fatica all’interno dello specchio del capiente guadino. E’ fatta! Con questo magnifico esemplare di quasi dieci chili (per l’esattezza 9,940 kg), ed altre tre catture decisamente più piccole, Alberto Bortot ha conquistato il titolo di campione dell’edizione 2016 del Golden Pike alzando con orgoglio il prestigioso trofeo che, come tradizione vuole, gli è stato passato in consegna da Alessandro Faggion nella veste di campione della trascorsa edizione. A questi tre bravi pike anglers, durante la premiazione, sono stati assegnati anche altrettanti soggiorni di pesca in Svezia offerti dal tour operator PescainSvezia.it per vivere un’indimenticabile avventura all’estero in una delle mete europee più gettonate per la ricerca di grossi lucci. Sono inoltre stati premiati altri 27 lanciatori, tra cui quindici regolarmente in classifica e i restanti sorteggiati, con attrezzature da pesca ed esche artificiali offerte dagli sponsor dell’evento tra cui MD Distribution per i marchi Fish Action e Jackson, Vista per il brand Crony, Pure Fishing per i marchi Abu Garcia, Berkley, Penn e Spiderwire, e l’hotel Sport di Levico Terme che come premio per il big pike, assegnato a Bortot Alberto, ha offerto un fine settimana in trattamento di pensione completa in occasione della manifestazione Champions Pike che si svolgerà a giugno 2017. Un ringraziamento particolare per la sinergica collaborazione è stato inoltre rivolto al Predator Fishing Club di Bergamo e alla RF Spinning di Milano ai cui responsabili, rispettivamente Fausto Scaravaggi e Riccardo Felli, è stata consegnata una targa in ricordo della manifestazione.
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