Golden Pike 2014 "Christian Buratto, campione per due anni consecutivi"
Questa quarta edizione del Golden Pike era fortemente attesa tanto da far registrare, per la prima prova di selezione del 9 novembre, il tutto esaurito tra le fila dei partecipanti dopo appena tre settimane dall’apertura delle iscrizioni. Il primo appuntamento si è tenuto presso l’impianto di pesca sportiva Tre Laghi di Oscasale, in provincia di Cremona, dove i due laghi contigui messi a disposizione dai gestori e adeguatamente ripopolati i giorni precedenti, hanno risposto con una sorprendente resa. Complice quella che si potrebbe definire la giornata ideale da luccio con cielo coperto, luminosità contenuta e una leggera nebbiolina di umidità, i pesci sono rimasti attivi praticamente per tutte e quattro le ore di gara, con finestre di attività più intense dove si sono registrate anche catture multiple a brevissima distanza l’una dall’altra. Come per ogni competizione molte volte le strategie fanno la differenza, e infatti osservando i partecipanti si potevano notare lanciatori focalizzati su esche ed attrezzature più pesanti mentre altri erano partiti a pescare con piccoli minnow ed altrettante esche in gomma, oppure cucchiaini rotanti nel tentativo di puntare ai pesci di taglia minore decisamente più reattivi rispetto agli esemplari di grossa taglia. Infatti la risposta da parte degli esocidi dal chilo ai due chi è mezzo è stata notevole tanto che si sono registrate moltissimi pesci slamati o attacchi andati a vuoto per la rapidità di caccia dei pesci. Vi è anche da dire che non si sono assolutamente risparmiati nemmeno i lucci più grossi i quali, sebbene in numero decisamente minore, hanno animato la competizione ingaggiando in alcuni casi dei combattimenti impegnativi tanto da far ricorrere qualche agonista all’uso della frizione nonostante quasi tutti i partecipanti fossero “armati” con fili trecciati in bobina e obbligatoriamente di finali in acciaio, kevlar o fluorocarbon. Come sempre accade nelle competizioni, la pressione di pesca ha iniziato a sortire i primi effetti “negativi” dopo la prima ora e mezza di gara quando il pesce ha iniziato a percepire in modo importante la presenza dei lanciatori, questo ha favorito vari spostamenti degli agonisti che concentratesi inizialmente soprattutto nel lago più piccolo si sono man mano distribuiti sull’intero campo gara diluendo in questo modo il naturale disturbo portato da ottanta pescatori che lanciano ripetutamente in acqua le loro esche artificiali. La caratteristica organizzativa di questa manifestazione ha dimostrato ancora una volta come le classifiche possano essere messe costantemente in discussione perché anche un luccio catturato negli ultimi cinque minuti di gara può valere il podio; naturalmente i pesci privilegiati erano quelli più grossi poiché le assegnazioni del punteggio, ai fini della classifica, si basavano sul solo peso dei lucci rilevato con apposite bilance elettroniche portatili. E’ andata così per i primi due classificati, rispettivamente Vito Battista e Patrich Pasetti che con tre pesi per oltre dieci chili di peso il primo e due pesci con oltre otto chili il secondo hanno primeggiato su tutti, seguiti col terzo piazzamento da Federico Vassalli con circa sette chili e mezzo di lucci.
Lucci di taglia ad Acquapartita
Il 23 novembre è stata la volta della seconda prova di selezione che immancabilmente si è svolta, come da programma, nell’ormai rodato lago di Acquapartita sull’Appennino tosco romagnolo, un ambiente molto suggestivo dove Insidefishing ha avuto modo di organizzare molte altre competizioni. Poco più di trenta i partecipanti che si sono dati appuntamento di primo mattino sulle sponde del lago, pronti per lanciare le loro esche artificiali dopo le consuete fasi di registrazione e il briefing da parte del direttore di gare per ribadire i punti salienti del regolamento. Anche questa giornata, con condizioni climatiche abbastanza favorevoli, ha riscosso una buona resa in termini di catture che, grazie anche al puntuale ripopolamento eseguito quattro giorni prima della gara, hanno iniziato a cacciare fin dai primi lanci. I lucci inizialmente attivi vicino alla sponda, con l’andare del tempo e percependo la pressione di pesca, si sono spostati verso il centro del lago obbligando gli agonisti ad utilizzare artificiali più idonei per aumentare la gittata del lancio; molti sono infatti ricorsi ad attrezzature più leggere e pertanto canne dotate di una certa elasticità nel fusto, combinate con fili trecciati da 12-14 libbre ed artificiali compatti ma non di grandi dimensioni. Questo utile accorgimento ha permesso di rimanere in pesca sul pesce in caccia per quasi tutta la durata della gara, anche se l’ultima ora e mezza si è dimostrata estremamente difficile per la normale rarefazione degli attacchi. Nonostante svariati pesci persi, sono stati poco più di trenta i lucci regolarmente pesati e l’aspetto interessante riguarda le taglie medie poiché quasi tutti oltre il chilo e mezzo con qualche esemplare che superava i quattro chili. Ottime le performance dei primi tre classificati giunti a podio, vicinissimi nei punteggi con pochissime decine di grammi di differenza; il plauso è andato ad Aldo Ronconi salito sul gradino più alto del podio, seguito al secondo posto da Pasquale Milani e al terzo da Maurizio Bocchini.
Una finale combattuta all’ultimo recupero
Sessantuno i partecipanti in gara nella finale che il 14 dicembre, in un contesto di grande affiatamento ma anche di sana competizione ed antagonismo, ha visto i finalisti protagonisti dell’ultimo appuntamento che assegnerà il titolo del 2015 di Campione del Golden Pike. Rispetto a quanto contemplato dal regolamento, ai 60 finalisti effettivi se ne è aggiunto un altro per effetto di un pari merito durante una delle due selezioni. Per questa finale è stato scelto lo stesso campo gara della prima selettiva, dunque l’impianto Tre Laghi di Oscasale dove qualche giorno prima è stata eseguita la consueta semina di lucci anche con esemplari di taglia davvero interessante. Con un’estrazione a sorteggio, sono stati inizialmente chiamati tutti i partecipanti che si sono posizionati sul perimetro del campo gara; ad operazione compiuta, finalmente il via dato dal giudice. Contrariamente alle attese, la prima mezz’ora di pesca è stata stranamente calma e la scarsissima attività di caccia dei lucci faceva pensare ad un proseguo di gara molto difficile. Non è andata proprio così, ma sicuramente le condizione che hanno dovuto affrontare gli agonisti non sono state per nulla favorevoli. Il pesce ha iniziato a reagire in modo accettabile con delle finestre di attività dopo circa un’ora dall’inizio, alternando momenti con qualche cattura consecutiva ad altri di stasi o con catture isolate. Gli artificiali che inizialmente hanno reso meglio sono stati quelli di reazione come cucchiaini rotanti e spinnerbait, assieme a jerk e minnow, questi ultimi impiegati dai lanciatori nei momenti più avanzati della competizione quasi a ricercare il pesce di taglia. Infatti le sorprese non sono mancate come un bellissimo esemplare di poco più di cinque chili catturato da Ennio Marchesan il quale, oltre ad aggiudicarsi il premio per il Big Pike, si è classificato anche secondo assoluto. Un ottimo risultato è stato ottenuto anche da Roberto Bertozzi, campione della prima edizione del Golden Pike, con quattro lucci per 5,280 kg tutti catturati a cucchiaino. Per il secondo anno consecutivo, riconfermandosi Campione, Christian Buratto ha nuovamente alzato il prestigioso trofeo con i meritati applausi da parte degli altri concorrenti durante la cerimonia di premiazione. Oltre alle attrezzature offerte dagli sponsor, ai primi tre classificati è stato assegnato anche un soggiorno di pesca in Svezia di una settimana col tour operator PescainSvezia per trascorrere un’indimenticabile vacanza a caccia di lucci. Sono stati complessivamente 28 gli agonisti andati a classifica, registrando in prevalenza catture con taglie medie poco sotto il chilo e mezzo. Un doveroso ringraziamento è stato rivolto alla società Predator Fishing Club di Bergamo per il supporto operativo, consegnando al proprio segretario Fausto Scaravaggi una targa in ricordo dell’evento. A conclusione delle premiazioni, l’intervista fatta pubblicamente a Christian Buratto ha svelato il “segreto” del suo risultato: una pesca insistente e continuativa eseguita con molta velocità focalizzata sulla cattura di lucci di taglia medio piccola, con esche di reazione come cucchiaini rotanti del numero 1 e 2, in quanto l’inattività dei grossi esocidi determinava un’elevata dispersione di tempo. E’ doveroso citare gli sponsor che hanno sostenuto questa manifestazione che cresce ogni anno, dunque un grazie alle società Salmo, Camor, T2 Distribution, Pure Fishing, Vista-Crony, e PescainSvezia.
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