Golden Pike 2011 "Una grande prima edizione"
La prima qualificazione del nuovo circuito di pesca al luccio ha riscosso già dal suo primo appuntamento un grande successo. Scenario ambientale di questo evento è stato il lago di Acquapartita, noto ai più come uno dei bacini più pescosi di lucci del comprensorio Parco Laghi situato a Bagno di Romagna sull’Appennino tosco romagnolo. I concorrenti si sono radunati di buon mattino sulle sponde del lago dove gli organizzatori hanno provveduto a riassumere in breve i punti salienti del regolamento e a spiegare l’organizzazione operativa dell’evento. Alle 8 in punto, dopo aver fatto defluire i concorrenti sull’intero perimetro del bacino, veniva dato il via; vi è subito da dire che le catture, nonostante le cospicue semine di lucci eseguite i giorni precedenti, si sono fatte un po’ desiderare subito dall’inizio, infatti i concorrenti hanno dovuto capire dove stazionavano i pesci che diversamente dal solito si trovavano a più di qualche metro di distanza dalla sponda. Dopo la prima mezz’ora di competizione le catture hanno iniziato a susseguirsi con una certa frequenza, rallentando a momenti complice anche la pressione di pesca e il disturbo che i pesci percepivano. In termini di resa, i risultati migliori si sono avuto con cucchiaini rotanti e spinnerbait, obbligatoriamente impiegati con cavetti in acciaio o kevlar come imposto dal regolamento per evitare eventuali rotture della lenza dovute all’affilata dentatura dell’esocide. La cattura di maggiore taglia è stata allamata da Mauro Lunedei, un luccio di quasi 5 chili che ha attaccato il suo cucchiaino dando parecchio filo da torcere al bravo agonista che però ha saputo gestire il recupero con ottima padronanza. Particolarmente interessanti anche le taglie medie dei lucci catturati, merito sicuramente della mirata semina eseguita dal gestore del comprensorio per valorizzare l’evento e dare l’opportunità a tutti lanciatori di potersi divertire. Verso il termine della gara le catture si sono fatte sempre più rade, obbligando gli spinningofili alla rotazione forzata delle esche artificiali che spaziavano da quelle in gomma ai jerk, dai minnow agli shad, e così via. Non poteva mancare a questo primo evento anche la nostra rivista che ha raccolto immagini e testimonianze addirittura con un aggiornamento diretto in tempo reale sulla propria pagina Facebook, attraverso una cronaca che aggiornava ora dopo ora il risultato della gara. Un plauso va soprattutto a quei bravi lanciatori che sono riusciti ad agganciare e pesare più catture, infatti più di qualcuno ha portato in classifica due e più lucci fino all’eccellente risultato di Federico Abati che ne ha addirittura incannati 5 aggiudicandosi un meritato secondo posto. Il gradino più alto del podio se lo è aggiudicato Roberto Bertozzi con tre catture, mentre terzo è giunto Roberto Colonna sempre con tre ecocidi. Anche in occasione di questa prima prova di qualificazione sono stati assegnati dei prestigiosi premi, in particolare canne St. Croix specifiche per la pesca al luccio, e kit di esche artificiali Damiki, Black Flagg e Salmo su gentile concessione degli sponsor che hanno aderito a questa manifestazione. Si ricorda inoltre che i primi trenta classificati hanno avuto, di diritto, accesso alla finale che si disputerà il 27 novembre. Nel discorso di chiusura delle premiazioni è stato rivolto un ringraziamento generale con invito a prendere visione del video della competizione e dei risultati di classifica sul nostro sito www.insidefishing.it quale polo agonistico che raggruppa una serie di importanti manifestazioni a livello nazionale e internazionale.
Una seconda qualificazione col freddo pungente
Il 13 novembre è stata la volta della seconda prova di qualificazione, svoltasi questa volta presso il lago Azzurro in una località veneta poco distante da Venezia. Nonostante il generoso ripopolamento che ha provveduto a sostenere il gestore dell’impianto sportivo qualche giorno prima della gara, i lucci non hanno assolutamente presentato l’attività che ci si aspettava, purtroppo dovuta al repentino abbassamento della temperatura scesa sotto lo zero termico dalla nottata precedente. Questo ha fortemente condizionato le abboccate, complice anche l’alta pressione con il cielo terso e un sole splendente che solamente da metà gara ha iniziato a scaldare l’aria e lo strato di acqua in superficie. Davvero a fatica i lanciatori in gara sono riusciti ad agganciare qualche esocide; inizialmente hanno utilizzato artificiali di dimensione sostenute con recuperi fin troppo veloci, quando però si è compreso che il sistema di pesca adottato era sbagliato la maggior parte degli agonisti hanno apportato diverse variazioni. La più efficace e determinata è stata la combinazione esca piccola-recupero lento trascinando letteralmente l’artificiale sul fondo dove sostavano i lucci. Questo sistema ha permesso agli instancabili lanciatori di avere qualche abboccata, alcune delle quali andate a segno mentre altre non sono state efficaci perché gli ecocidi hanno mangiato con poca convinzione. La scelta vincente, in questo caso, si è ricondotta a piccole insidie come cucchiaini rotanti dalla paletta bombata, oppure meglio ancora ondulanti che venivano fatti rimbalzare sul fondale per rallentarne l’avanzamento e facendoli rimanere molto più a lungo in un raggio d’azione piuttosto ristretto. Hanno funzionato anche i pesci in gomma piombati, sempre di dimensioni contenute, impiegati con la stessa tecnica degli ondulanti. Le catture si sono viste soprattutto durante la prima ora di gara, stranamente i pesci agganciati hanno mangiato quasi tutti in zone di acqua bassa e l’attività era limitata in modo significativo a pesci di dimensioni medio piccole; ecco in parte il motivo per il quale sono risultate più efficaci esche minute. Fin dai primi momenti di competizione, i primi tre classificati si sono portati subito in vantaggio rispetto agli altri trovando probabilmente la zona di pesca giusta dove il pesce, anche se di piccola taglia, ha immediatamente reagito agli artificiali. Vi è stato successivamente un avvicendamento di catture anche da parte degli altri, ma i tre del podio si sono portati definitivamente in vantaggio con un’ulteriore cattura a testa che li ha fatti prevalere sul resto dei concorrenti. Il podio se lo sono rispettivamente aggiudicato Luca Bonora salito sul gradino più alto, Marino Poloniato al secondo posto e terzo Carlo Generelli, che assieme agli altri 27 qualificati si sono guadagnati di diritto l’accesso alla finale di questa avvincente manifestazione che ha debuttato per la prima volta lo scorso anno. Enrico Ghedini e Christian Gentile hanno infine proceduto con la lettura della classifica e l’assegnazione dei premi in palio.
Grandi emozioni alla finale
E’ stato il lago di Acuapartita a rappresentare lo scenario di pesca della finalissima che si è svolta lo scorso 27 novembre, un bacino lacustre a gestione privata rinomato per la pescosità di lucci grazie alla gestione dell’avvocato Tinarelli responsabile in loco del comprensorio Parco Laghi. I 60 finalisti complessivi si sono radunati di primo mattino presso il bar Al Cacciatore adiacente allo specchio d’acqua, è stata sufficiente poco meno di un’ora per l’appello e il briefing sostenuto anche con la squadra dei giudici, e alle 8.30 in punto veniva dato il via ufficiale a questo ultimo appuntamento che decreterà il campione di questa prima ed avvincente edizione. I partecipanti si sono disposti, ad estrazione, lungo tutto il perimetro del lago dove successivamente erano completamente liberi si spostarsi. Fin dai primi lanci i lucci si sono dimostrati poco disposti ad aggredire gli artificiali, complice l’alta pressione e la bassa temperatura mattutina che probabilmente manteneva i pesci incollati al fondale. L’atteso primo raggio di sole si è fatto vedere poco dopo più di mezz’ora dall’inizio della competizione; è stato sufficiente che il sole scaldasse lo strato d’acqua più superficiale per dare il via alle catture, con mangiate a ripetizione che si susseguivano intervallate da brevi pause. Sono stati davvero tanti anche i pesci slamati e le abboccate perse, conseguenza della scarsa convinzione con cui gli ecocidi aggredivano le insidie obbligando i concorrenti, col passere del tempo, a diminuire la dimensione delle esche. E’ stata questa la soluzione vincente, optando in prima battuta per i cucchiaini rotanti ma scegliendo in un secondo tempo anche gli ondulanti e in pesci in gomma zavorrati per la loro migliore predisposizione ai recuperi lenti a ridosso del fondale. Questa è stata la strategia che in linea di massima hanno adottato tutti e tre i primi classificati, in testa fra tutti Roberto Bertozzi che con due lucci ha fatto segnare poco meno di cinque chili all’ago della bilancia aggiudicandosi così il gradino più alto del podio. Roberto, oltre a conquistare una prestigiosa canna St. Croix e un fantastico soggiorno di pesca in Irlanda in una settimana presso l’organizzazione Rizzini, ha posato con l’esclusivo trofeo realizzato appositamente per la manifestazione e che verrà rimesso in palio nella prossima edizione. Con uno scarto di appena cento grammi, il secondo posto se lo è meritatamente guadagnato Mauro Sacchetti vincitore anche lui di una canna St. Croix e un soggiorno di pesca sempre in Irlanda di cinque giorni. A completare la rosa dei primi tre manca all’appello solamente Federico Marrone, giunto terzo, che per altro ha catturato anche il luccio di maggiore taglia aggiudicandosi il trofeo aggiuntivo per il Big Pike, una canna St. Croix, un kit di esche artificiali e anche lui un soggiorno di pesca di cinque giorni sempre in Irlanda. Nel corso della mattinata, per tutte e quattro le ore di gara, le catture si sono susseguite con alternanza lasciando spazio anche a gradite sorprese come trote iridee, fario e salmerini di grossa taglia che non si sono tirati indietro attaccando anche esche di generose dimensioni. Alla fine, contabilizzando i tabulati dei giudici chiamati a verificare all’atto della cattura i pesi degli esocidi, si conteranno circa una trentina di lucci regolarmente certificati che concorrono per la classifica finale. Prima di passare alle premiazioni tenutesi in un’accogliente saletta del ristorante Al Cacciatore, lo staff organizzatore dell’evento ha provveduto a fare una sintetica presentazione di alcuni prodotti novità delle aziende Salmo e St. Croix; contestualmente è stato presentato il prestigioso trofeo poi assegnato al primo classificato e illustrato l’obiettivo programmati per la prossima edizione. Un doveroso ringraziamento va sinceramente rivolto agli sponsor che hanno creduto e appoggiato in toto il Golden Pike, prime fra tutte la T2 Distribution di Ferrara che commercializza i marchi St. Croix, Damiki, Black Flagg e Modern Outdoors, la sede centrale di Salmo Europe in Polonia, e l’organizzazione Casa Rizzini Irlanda.
Guarda il video della 1° prova di selezione
Guarda il video della finale